Io Resto Al Sud

Rivolto a soggetti di età compresa tra i 18 ed i 55 anni Resto al Sud è l’incentivo a sostegno di nuove realtà imprenditoriali e liberi professionisti. Come funziona e chi sono i soggetti beneficiari di Resto al Sud?

Resto al Sud è la misura volta a promuovere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e nuove realtà professionali. Consiste nella possibilità di richiedere un finanziamento per avviare attività imprenditoriali nelle regioni del meridione e del centro italia.

Tra i requisiti richiesti occorre che:

– il proponente sia residente in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche e Umbria e, nello specifico, i 116 comuni delle aree del cratere sismico del Centro Italia (Resto qui)

– abbia trasferito la propria residenza nelle succitate regioni entro 60 giorni dall’accettazione della domanda (120 in caso di residente all’estero)

– non sia già titolare di altre attività d’impresa attive al 21 giugno 2017.

– non abbia ricevuto altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio

– non abbia un lavoro a tempo indeterminato e si impegna a non averlo per tutta la durata dell’incentivo

– sia un libero professionista, in forma societaria o individuale, che non sia titolare di partita IVA nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta.

Non esistono bandi, scadenze e graduatorie. Le domande vengono considerate a seconda dell’ordine di ricezione.

Resto al Sud: a quanto ammonta e cosa finanzia

L’incentivo prevede per le imprese individuali e con un soggetto proponente un finanziamento massimo pari a 60.000 euro, mentre per le società di persone stabilisce un tetto massimo di 50.000 euro per ciascun socio, fino ad un massimo di quattro soci.

Due le principali novità introdotte dal Decreto Rilancio.

La prima è relativa alla suddivisione del contributo:

– 50% di contributo a fondo perduto

–50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. 

La seconda è rappresentata da un ulteriori contributo a fondo perduto al completamento del progetto:

– 15.000 euro per le ditte individuali e le attività professionali svolte in forma individuale

– 10.000 euro per ciascun socio, fino a un massimo di 40.000 euro, per le società.

Gli interessi sono sempre totalmente a carico di Invitalia.

Quali le spese ammesse dal programma Resto al Sud?

Secondo il Decreto Legge n. 91 del 20/06/2017 possono essere finanziate le spese:

– di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili massimo 30% del programma di spesa

di acquisto di nuovi macchinari, di nuovi impianti e di nuove attrezzature

– di acquisto/ abbonamento a programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione

– di gestione, quali spese per acquisto materie prime, di materiali di consumo, spese per le utenze, per i canoni di locazione, per i canoni di leasing, per le garanzie assicurative (massimo 20% del programma di spesa)

Quali le spese escluse dal programma Resto al Sud?

– le spese di progettazione

– le spese promozionali

– le spese per le consulenze

– le spese per la retribuzione del personale dipendente

Quali settori finanzia Resto al Sud?

– Attività nei settori dell’industria, dell’artigianato, della trasformazione dei prodotti agricoli e pesca

– Fornitura di servizi all’imprese e alle persone

– Turismo

– Attività libero professionali     

Quali i settori esclusi da Resto al Sud?

Resto al Sud esclude qualsiasi attività commerciale sia al dettaglio che all’ingrosso.

Sono escluse dal finanziamento le attività agricole e il commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa. A seguito dell’estensione dell’ambito di applicazione della Misura Resto al Sud al comparto delle attività libero professionali, sono state ricomprese tra le attività ammissibili quelle afferenti alla lettera M del Codice Ateco – attività professionali, scientifiche e tecniche.

L’elenco dettagliato delle attività non ammissibili è contenuto nell’Allegato n. 1 della Circolare n. 33 del 22/12/2017 e ss. mm. e ii. (file:///C:/Users/User/Downloads/Circolare%20attuativa%20n%20000033%20-%20RaS.pdf)

Resto al Sud: come presentare la domanda

Per partecipare alle agevolazioni previste dal programma Resto al Sud è necessario inoltrare la domanda online presso la piattaforma di Invitalia. (https://www.invitalia.it)

Preliminarmente sarà necessario:

– registrarsi ai servizi online di Invitalia compilando in ogni sua parte il modulo online

– consultare e scaricare i fac-simile della modulistica

– possedere firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) valido e attivo giacché Invitalia comunicherà solo attraverso PEC

Nella domanda da inoltrare devono essere presenti:

– business plan da compilare online

– documentazione da allegare

Una volta inoltrate le istanze vengono valutate in ordine cronologico di ricevimento entro 60 giorni dalla data di presentazione non esistendo alcuna graduatoria o ordine di preferenza.

A quel punto, Invitalia studia la documentazione presentata e valuta la domanda, eventualmente chiedendo un colloquio con gli istanti.

Condividi