FOOD Z: La ristorazione secondo la generazione Z

La ricerca di CBA indaga la quotidianità del cibo out-of-home della generazione Z. Lo studio di CBA parte da 3 domande: il rapporto con il cibo, l’identificazione dei momenti di consumo più rilevanti e il driver di scelta del luogo dove mangiare.

Le esigenze della generazione Z

Tale ricerca ha consentito a CBA di fotografare la quotidianità dei giovani e scoprire che quella che viene definita “stay-in generation” è in realtà un gruppo sociale in cui l’89% dei ragazzi pranza o cena fuori casa almeno una volta a settimana. Ma anche di comprendere come il cibo sia un facilitatore relazionale per una generazione timorosa del silenzio, che considera triste mangiare soli e “si sente obbligata ad uscire”. L’urgenza di esprimere l’identità attraverso la scelta di un locale è un altro tratto emerso: viene scelto il luogo che permette di riconoscersi e posizionarsi come appartenenti a una certa cerchia sociale. Le scelte dei ragazzi sono molto legate alle persone che frequentano i locali in cui si vuole andare. Anche il mangiar sano è un’attitudine su cui la GenZ mostra consapevolezza, mentre la presenza digital si conferma un must doveroso. Social network, instagram, promozioni su app hanno un ruolo fondamentale ed imprescindibile sul consumo del cibo e l’aumento della fama del locale.

L’approccio ideale!

Lo studio inoltre sviluppa tantissimi suggerimenti per il ristoratore su come intervenire nel customer journey del giovane cliente così da renderglielo memorabile, per esempio aggiungendo nel sito web del locale strumenti di servizio che permettono al giovane cliente al primo appuntamento sentimentale di progettare in anticipo tutti i dettagli di una serata sicuramente delicata e importante, scegliendo il grado di privacy del tavolo, l’ambiente, gli allestimenti, il menù. Tra questi servizi CBA include anche piccoli interventi di aiuto online come la scelta del grado di confidenza da parte del personale che può diventare facilitatore della serata, oppure una lista di particolarità del locale come spunto di conversazione, o il naming del tavolo come momento di gioco. Il locale stesso potrà infine suggerire come chiudere la serata facilitando online il pagamento del conto e condividendo consigli su dove proseguire la serata. L’obiettivo è chiaro: creare un legame fortissimo con i consumatori che, sentendosi capiti, seguiti e aiutati, conserveranno un ricordo positivo del ristorante.  Queste idee sono un assaggio dell’approccio strategico-creativo adottato da CBA nell’individuare soluzioni che combinano le esigenze del target e la necessità del ristoratore di ripensare in modo efficiente la propria proposizione. Scegliere un ristorante infatti dipende anche dalla motivazione per cui si esce, e da ogni motivazione discendono need specifici. Motivazioni ed esigenze che sono state raccolte e clusterizzate da CBA in una nuova unità di analisi, gli “scenarios”. Questi scenarios profilano alcuni dei principali momenti di consumo della GenZ: da Celebrations a Tinder Date, da Improvvisata al fast food ad Entertained Dinner, Cena con dolcetto, Co-studying. Ognuno di questi profili contiene informazioni chiave e stimoli che potranno, se adeguatamente sviluppati, trasformare radicalmente la brand experience ristorativa della GenZ.

Ulteriori consigli

Vi sono inoltre altri fattori che possono risultare vincenti nell’approccio con la clientela della generazione Z:

1)  Capire i loro interessi.  Conoscere cosa gli piace e cosa no, attraverso un’analisi dei profili social, e le motivazioni che li spingono ad agire, può rappresentare un bel vantaggio nell’offerta di prodotti da ristorante.

2)  Fare marketing online in modo mirato. Riuscire ad attrarli nel mondo digitale, può risultare utile per interagire con essi, aprendo ad esempio un profilo su TripAdvisor o comparendo nei video dei loro canali YouTube.

3)  Attrarli con buoni sconto. Promozioni di tipo digitale, inviate con una e-mail e scaricabili con un solo click sono strumenti molto efficaci.

4)  Sfruttare la tecnologia. Essendo i nativi del digitale, i post-millennials si trovano a loro agio con la tecnologia, ed è proprio su questo che bisogna puntare: un menù digitale (https://foodprime.it/), attraverso, ad esempio, l’utilizzo di un tablet con elevata interattività, o un servizio di pagamento digitale possono risultare un’ottima strategia.

5)  Proporre una cucina internazionale. La generazione moderna si è sempre più abituata a provare pietanze provenienti da tutto il mondo, a sapori esotici, alla piccantezza e a prodotti di ogni cultura e genere. Per questo sarà fondamentale per un ristoratore proporre un’offerta ricca e varia di ingredienti, con una cucina sempre più internazionale.

6)  Ospitarli in un luogo dove sia possibile socializzare. Questi adorano condividere i momenti piacevoli con gli amici, per questo un ristorante arredato in maniera casual e accogliente può risultare una scelta azzeccata.

7)  Essere trasparenti e autentici. I consumatori della Generazione Z ricercano soprattutto la genuinità e la trasparenza nei ristoranti che frequentano, e non gradiscono le esagerazioni o gli artifici per richiamare l’attenzione. Locali con cucina a vista, camerieri onesti e prodotti freschi e salutari sono sicuramente una potente attrattiva per questo genere di clienti.

8)  Attrarli con un’immagine di tipo sociale. I membri di questa generazione sono nati e cresciuti con una visione più consapevole delle condizioni del nostro pianeta e dei cambiamenti sociali: per questo un ristorante che ha un occhio di riguardo alla sostenibilità dell’ambiente o che destinerà parte delle entrate a cause sociali, verrà maggiormente preso in considerazione dai post-millennials.

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